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 Pranzo d'inverno

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Selty
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MessaggioTitolo: Pranzo d'inverno   Pranzo d'inverno Icon_minitimeSab Feb 18, 2012 8:37 pm

Rosmary

Una fredda mattina d’inverno nella quale fuori infuriava una vera burrasca con neve e vento, aveva costretto Rosalba a stare chiusa in casa.
Poco prima di pranzo, annoiata, si aggirava tra le sale buie e vuote del castello di famiglia, alla ricerca di qualcosa che la tenesse impegnata e non le facesse soffrire quella prigionia forzata.

D’un tratto il volto le si illuminò e corse a cercare sua sorella Carlotta.
La trovò nella cappella di famiglia, intenta nelle sue preghiere. Attese che ebbe finito e si fosse alzata dal suo inginocchiatoio e le andò incontro con un sorriso.


Buongiorno sorellina, come stai stamattina? non attese nemmeno la sua risposta, tanto era eccitata per l’idea che aveva avuto Carlotta, ascolta, è troppo tempo che questo castello è chiuso… le sue belle sale sembrano così tristi… poi mamma è tanto impegnata, zio Raniero non ne parliamo… tu pure hai le tue preghiere… e io mi annoio da morire… poi, sorridendo, continuò ...ma ho avuto un’idea: che ne dici se apriamo il castello e organizziamo un bel pranzo in famiglia? E’ una vita che non vedo le nostre sorelle e i nostri zii e cugini… molti neanche li conosciamo… potrebbe essere una buona occasione per incontrarci e raccontarci un po’ di pettegolezzi, non credi?

Nel frattempo erano arrivate alla sala da pranzo.


Kali

Carlotta aveva molto di cui occuparsi e quando aveva bisogno di riflettere si chiudeva in cappella a pregare, l'Altissimo le dava sempre la forza e la calma necessaria per affrontare anche le situazioni più spinose, anche quella mattina si era rifugiata in cappella, quando d'un tratto udì un rumore, si segnò e voltatasi vide la sua sorellona Rosalba, il tono con cui pronunciava le sue parole era un senso di noia e entusiasmo, Carlotta le sorrise e si fece accompagnare fuori dalla cappella.

"Rosalba hai avuto una splendida idea, in effetti siam sempre tutti di corsa e questo palazzo sembra aver perso un pò del suo splendore, un pranzo è quello che ci vuole e visto che abbiamo parenti sparsi in tutto il mondo sarebbe carino che ognuno portasse il cibo tipico della propria zona così da cucinare piatti caratteristici, che ne dici?"

Si strinse nelle spalle, il freddo pungente di quei giorni Carlotta lo sopportava sempre male, lei preferiva sentir sulla sua pelle i forti raggi del sole, ma sorridendo alla sorella le disse: "Visto che fa veramente freddo, che ne dici di chiamarlo "Pranzo d'inverno"? i piccoli di casa potrebbero preparare delle decorazioni a tema, e anche nel vestiario potremmo riprendere il tema invernale."

... si osservò un attimo e rise:

"T'immagini l'espressione del Cardinal zio Raniero a vedermi adornata di finti fiocchi di neve? penso che comincerebbe a giocare con quel suo libro nero da inquisitore, prima o poi glielo dovrò sottrarre"

Rise e abbracciò la sorella



Rosmary

"T'immagini l'espressione del Cardinal zio Raniero a vedermi adornata di finti fiocchi di neve? penso che comincerebbe a giocare con quel suo libro nero da inquisitore, prima o poi glielo dovrò sottrarre"


A quelle parole Rosalba scoppiò a ridere con la sorella

Non sarebbe una cattiva idea, sorellina... scherzò ancora Ros.

Poi riprese a parlare del pranzo

Invece, per il pranzo, bellissime idee le tue... mi piace "pranzo d'inverno" potrebbe diventare un pranzo istituzionale in questo periodo ogni anno... e anche l'idea della pietanza tipica...Vado a cercare la mamma per chiederle cosa ne pensa... nel frattempo, tu che sei tanto brava, che ne dici se prepari gli inviti? poi io ti aiuto a spedirli e organizziamo tutto il resto

Diede un bacio alla sua amata sorella e si allontanò in direzione delle stanze della mamma

Davanti alla sua porta bussò ed entrò.


Kali

Carlotta guardò accigliata la sorella

"Ecco anche tu a riempirmi di compiti, vedo che ti hanno educata bene.."

poi scoppiò a ridere

"Scherzo, sai che mi piace rendermi utile, va bene scrivo le pergamene ma farò giusto uno schizzo, il tempo è poco e gli inviti devono raggiungere anche luoghi lontanissimi"

Dopo essersi congedata dalla sorella si rintanò nella sua stanza e prese delle pergamene vuote iniziò a decorarle...

...la stanza si riempì ben presto di scartoffie, si guardò intorno e tamburellando con un ditino sulle labbra con aria innocente disse tra se e se

"Sono sempre la solita, non sono mai completamente soddisfatta di niente, ora basta, ne prendo una a caso e questa sarà"

Chiuse gli occhi e prese nel mucchio una pergamena, poi andò in cerca della sorella



Selty

Selty era seduta assorta alla sua scrivania, mille pensieri la tormentavano, non da ultimo il fatto di aver ricevuto un suo ritratto da un personaggio a lei sconosciuto.

https://2img.net/h/oi41.tinypic.com/50jeax.jpg

Ormai un'ora era trascorsa da quando lo aveva ricevuto, chi mai poteva essere questo giovane che si fregiava del loro cognome e di cui non aveva mai udito il nome?

I suoi dubbi vennero interrotti dalla figlia Rosmary, la quale dopo aver bussato non aveva esitato ad entrare nelle sue stanze.

Un sorriso le illuminò il volto, come accadeva ogni volta che scorgeva i suoi lunghi boccoli d'oro.

Mia Ros, dimmi tutto, ti ascolto.


Rosmary

Mia Ros, dimmi tutto, ti ascolto.

La mamma l'accolse con un luminoso sorriso.

Rosalba le diede un bacino di buon giorno e, sedutasi accanto a lei, le raccontò dell'idea del pranzo d'inverno.


"Kali sta già lavorando agli inviti, che ne dici, lo possiamo fare?

poi, prima che sua madre potesse rispondere, il suo sguardo fu attirato dal ritratto...

Mamma, sei tu? ma chi l'ha fatto?


Selty

Mamma, sei tu? ma chi l'ha fatto?

Selty si girò nuovamente a fissare il ritratto. Inarcò un sopracciglio. Quel giovanotto iniziava davvero a darle su i nervi.
Indubbiamente però non si poteva dire che non l'avesse degnamente rappresentata...un abito sicuramente molto, molto sobrio.


Ros, si tratta di un giovanotto che ha come unico scopo nella vita quello di scocciarmi. Si fa chiamare Cesare_borgia. ma non fa parte della nostra famiglia, cerca solo di attirarsi la mia benevolenza, non conosco ancora i suoi fini ma riesco ad immaginare abbastanza bene diverse possibilità e tutte mi preoccupano.

Tornò a fissare la figlia.

E' veramente un'idea splendida, un pranzo che riunisce tutta la famiglia metterà sicuramente di buon umore la tua povera madre. Allo sguardo accigliato della figlia, sorrise e subito dopo riprese a parlare. Certo, inviate tutti gli inviti che volete, sono sicura che sarà un evento davvero delizioso.

Detto ciò, salutò la figlia con un bacio e la lasciò correre ai suoi doveri.


Rosmary

Ros uscì un pò preoccupata dalla stanza della mamma

*possibile che non la lasciano un attimo in pace? dovrebbe riposare e stare un pò più con noi... invece... tutte ste seccature..."

Intenta in questi pensieri andò quasi a sbattere contro kali che quasi correva nella sua direzione.

Accidenti, Kali, tra un pò ti investivo... scusami, ma pensavo alla mamma... poi, vedendo la pergamena che aveva in mano, sorrise alla sorella e continuò cos'è? l'invito? mamma ha detto siiiiiiii!!!!! Abbiamo 1000 cose da fare...


Kali

Carlotta venne quasi travolta dalla sorella

"Ros, te lo dico sempre mai e dico MAI prendere esempio da zio Tacuma che è sempre trafelato, basta lui a farmi venir l'ansia"

strizzò l'occhio alla sorella e le mostrò l'invito

"Che dici può andare?"

attese cenno da Rosalba per poi domandare

"Allora dimmi...cosa dobbiamo fare?"



Rosmary

"Ros, te lo dico sempre mai e dico MAI prendere esempio da zio Tacuma che è sempre trafelato, basta lui a farmi venir l'ansia"

Rosalba sorrise alla sorella che le stava strizzando l'occhio e, prese la pergamena che lei le porgeva

"Che dici può andare?"

A Ros si illuminò il volto "E' bellissimo Carlotta... proprio perfetto... ora lo spediamo a tutto il parentado"

"Allora dimmi...cosa dobbiamo fare?"

Rosalba ci pensò un attimo, poi tirò fuori tutto un elenco di cose tutto d'un fiato

"Dunque, tanto per iniziare bisogna preparare le sale e le stanze per tutti i parenti... dirò a Strazio di mettere all'opera tutta la servitù perchè puliscano e rinfreschino tutte le stanze e le sale da pranzo... non sappiamo ancora in quanti parteciperanno, ma spero in tanti.
Poi c'è l'argenteria... chissà dove si è cacciata Lucilla: deve lucidare tutti gli argenti del castello... per la cucina ci pensi tu? dici alla cuoca Fiammetta di pulire le cucine e preparare pietanze succulente... non vorrei rischiare che ci fosse poca roba da mangiare... se i nostri parenti non portassero nulla? meglio essere previdenti... e poi ci sono i tavoli da preparare e sistemare i posti, mettendo i parenti giusti al posto giusto... meglio evitare che sorgano disguidi tra i parenti più altolocati... Kali, tu sei tanto brava in queste cose, mi aiuti?... e gli addobbi? qualcosa dobbiamo mettere di invernale per l'accoglienza, poi aggiungeremo quelli che portano tutti gli altri...
" Rosalba si ferma affannata "mia cara sorella, mi sono dimenticata niente?"
... e si voltò a guardare la sorella, quasi in preda al panico...


Nerone91

Pranzo d'inverno Vischio

Cesare era impeganto nei suoi allenamenti militari ma appena saputa la notizia di una gran festa preso dall'entusiasmo corse subito ad informarsi da Ros

"" Non mancherò di certo alla vostra festa non sono bravo nella cucina ma vi posso aiutare nei preparativi!!


Così corsi subito fuori a prendere del vischio per adornare il castello, anche un pò di neve nn guasta visto ke ne ha fatta tanta. Potremmo metterla sul vischio o magari usare la farina per abbellirlo.

""Deve essere degno di un accoglienza da veri Borgia, spero di esservi stato dìaiuto e se vi serve altro chiedete pure""

E tornai così ai miei allenamenti anche se la mia testa pensava alla festa e alla gioia di incontrare i suoi nuovi parenti.


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MessaggioTitolo: Re: Pranzo d'inverno   Pranzo d'inverno Icon_minitimeSab Feb 18, 2012 8:43 pm

Nerone91

Cesare è talmente preso dall' idea di una festa che corre fuori a prendere altro per addobbare il castello ....


Pranzo d'inverno Vischion1

Pranzo d'inverno Stelledinatalecomposizi


""Kali e Ros spero ke vi piacciano. Lascio a voi alla mano della donna l'incarico di abbellire il castello per renderlo da vero clima invernale per la festa " Very Happy


Kali

Carlotta stava discorrendo con la sorella quando un giovanotto arrivò portando vari addobbi, il volto della Monsignora si illuminò con un grande sorriso:

"Ma sono meravigliosi, grazie mille, che ne dici di aiutarmi con la sistemazione dei tavoli?"

Sorrise poi a Rosalba " Per ora sembra non manchi nulla...oh si, dovrò chiedere al Cardinal zio Raniero se ci regala quel nuovo vino che ha comprato pare sia ottimo"


Rosmary

Non aveva finito di parlare con Carlotta che il più giovane dei Borgia si presentò con un vischio.


" Non mancherò di certo alla vostra festa non sono bravo nella cucina ma vi posso aiutare nei preparativi!!"

Rosalba sorrise al gesto del giovane... l'aveva molto apprezzato a L'Aquila e in cuor suo pensava che le sarebbe piaciuto un giorno avere un figlio così...

Intanto Carlotta, entusiasta, l'aveva già arruolato per sistemare i tavoli.

Vide che la sorella sorrideva mentre aggiungeve
" Per ora sembra non manchi nulla...oh si, dovrò chiedere al Cardinal zio Raniero se ci regala quel nuovo vino che ha comprato pare sia ottimo"

"Ecco cosa mancava" disse Rosalba "il vino, il nettare che rende ogni pranzo brillante ed esilarante" poi rivolta alla sorella "brava Carlotta, zio non te lo negherà, si vede che ti vuole molto bene"

Detto questo sparì nei meandri del castello per cercare Strazio, Lucilla e Fiammetta per impartire loro gli ordini relativi alla preparazione del grande evento.


Nerone91

Cesare era un pò impacciato con tutti quegli addobbi addosso però appena viste le due dame una forza lo pervase da dentro e cercò di nn fare brutta figura.

"Buongiorno dame dove andate di bello?"

Carlotta le rispose ke stavano preparando gli addobbi e ke mancava la sistemazione dei taoli e ke doveva chiedere allo zio di portare del buon vino d'annata.

Ma io sono un genio con i tavoli pensai....e poi del buon vino non guasta mai anzi rallegra il palato e mette allegria Very Happy


"Certo ke ti aiuto è sempre un piacere aiutare una donna poi se del mio casato...ancora meglio lo faccio con maggiore volontà e poi del buon vino non guasta mai, basta nn esagerare " Very Happy


Strazio

Strazio stava riposando le sue vecchie ossa, quando sentì il campanellino che lo chiamava. Si rimise le scarpe che si era appena tolto per far riposare i piedi doloranti e si affrettò (si fa per dire) verso la direzione da cui proveniva.

Arrivato davanti a madamigella Rosalba si fermò cercando di stare eretto, nonostante la sua schiena fosse ormai completamente curva e acciaccata.

"Comandi madamigella Rosalba?"

"Si, Strazio" iniziò a parlare Rosalba "giovedì prossimo daremo un grande pranzo in famiglia e bisogna arieggiare e pulire le stanze per i parenti e le sale per il pranzo. E bisogna tirare fuori la biancheria. Chiama tutta la servitù e mettili subito al lavoro. E ricorda a Lucilla che deve lucidare tutta l'argenteria..."

Strazio pensò che avesse finito e stava per rispondere, quando vide che la padroncina riprese a parlare "e, Strazio, seguirò personalmente queste faccende e controllerò che tutto sia fatto alla perfezione"

Strazio fece si con la testa "va bene madamigella, sarà fatto secondo i vostri ordini" esitò un attimo "posso andare ora?"

Vide che la padroncina ci pensava un attimo e poi rispose "Si, Strazio, vai, io arrivo più tardi a controllare"

Strazio si trascinò nelle stanze della servitù mentre pensava "ecco, ci mancava pure la figlia della padrona a dare ordini... ora il pranzo in famiglia dovevano fare... "

Quindi chiamò a raccolta la servitù e impartì ordini a destra e a manca.


Cuoca Fiammetta

Fiammetta era al culmine dell'isteria quella mattina: gli sguatteri che si occupavano con lei della cucina erano dei buoni a nulla e combinavano solo pasticci.

Aveva dovuto supervisionare personalmente persino il tagliapatate che si era messo a tagliare le patate a pezzi grossi per fare prima, quando lei gli aveva ordinato le fettine sottili in modo che le patate arrosto venissero croccanti al punto giusto.

Era quasi ora di pranzo, ormai e a lei sembrava di stare in alto mare...

"Presto, buoni a nulla, le padroncine si arrabbieranno con me se non è tutto pronto alla perfezione per il pranzo..."

Ci teneva a fare buona figura con tutto il parentado Borgia e non voleva sfigurare con le pietanze tipiche che avrebbero portato gli ospiti.


Ma il suo lavoro e le sue arrabbiature diedero i loro frutti e all'ora stabilita tutto era pronto per essere servito.

Pranzo d'inverno 680423organizzatoilpros

Pranzo d'inverno Buffet6

Pranzo d'inverno Buffetcarne


Rosmary

Era quasi ora ormai e i parenti sarebbero arrivati presto...

Rosalba passò in rassegna le stanze per gli ospiti e i salotti del castello... verificando che tutto fosse pulito e in ordine, che il fuoco fosse acceso nei camini e che non mancasse nulla nelle camere.


Pranzo d'inverno Doge1b

Pranzo d'inverno Doge3b

Le camere erano perfettamente in ordine...

Poi passò alla sala degli affreschi:

Pranzo d'inverno Raffstanzadellaseg2

la sala blu

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la sala rossa

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il salotto col camino

Pranzo d'inverno Roccasalonecamino

la grande sala da pranzo

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La giovane Borgia sorrise alla vista del buon lavoro che aveva fatto la servitù ed elogiò Strazio.


*Bene* pensò *è ora di andarmi a preparare... anche Carlotta deve essere sparita nelle sue stanze, dopo aver sistemato i tavoli così perfettamente... io invece sono in ritardo come al solito*

E corse in camera salendo i gradini a due alla volta.


Rosalba si guardò allo specchio... il vestito indossato le stava benissimo: raso di seta color ghiaccio bordato di pelliccia di volpe bianca... al collo e tra i capelli fili sottili d'argento intrecciati a formare cristalli di neve.

*Bene, sono in perfetto orario e Carlotta sarà sicuramente pronta* pensò tra sè la giovane Borgia, mentre scendeva la grande scala che portava al salone d'ingresso dove con sua sorella avrebbe ricevuto i parenti che sicuramente stavano iniziando ad arrivare



Tacuma

Pranzo d'inverno Inverno

La carrozza era ferma davanti ai cancelli della palmaria dalle prime luci dell'alba e tacuma, con passo felpato per evitare chiacchiericci soliti della casa , si avvio' seguito da Isidoro e Colomba con i bauli degli abiti e qualche specialita' spezzina.

Un piatto tipico proprio della zona di La Spezia, delizioso e dal nome curioso, Il Gattafin.
Ovvero la delizia della gatta, ravioloni ripieni di erbette selvatiche bietoline, tarassaco, e la boraggine.
La tradizione narra che fossero preparati dalle mogli degli scalpellini, che raccoglievano le erbe vicino al loro lavoro e le portavano a casa.

Pranzo d'inverno Gattafin1

E poi la cima alla spezzina, una antica ricetta legata proprio al territorio, che che tra i vari ingredienti include le verdure a foglia verde abbinate alla carne. In origine, la pietanza aveva lo scopo di fornire un pasto completo ai naviganti di ritorno a casa infatti, essendo bollita, la cima veniva servita dopo un buon piatto di brodo con pasta casalinga.

Pranzo d'inverno Cimaallaspezzina1
Cibi altamente calorici, ma indispensabili per un pranzo d'inverno.

mmmm rimuginava nella carrozza aspirando il profumo che proveniva da una cesta in cui erano i cibi
legheranno poco tra argenti e cristalli...ma sono cosi' buoni....
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MessaggioTitolo: Re: Pranzo d'inverno   Pranzo d'inverno Icon_minitimeSab Feb 18, 2012 8:57 pm

Kali

Nella grande sala erano stati apparecchiati i tavoli per accogliere la famiglia

Pranzo d'inverno 176208_28_b

sulle pareti brillavano le decorazioni che riprendevano il tema invernale
Pranzo d'inverno 155s

Tutto era pronto per accogliere i parenti, quindi Carlotta si avvicinò all'ingresso del grande salone



Saffig

Saffig e Dinola avevano viaggiato per più giorni di seguito quasi senza fermarsi. La sera prima, quasi giunti, avevano preso una camera in un albergo di campagna per essere ben riposati per il pranzo.

Non vedevano l'ora di incontrare finalmente di persona i loro cugini. E soprattutto, Saffig aspettava di riabbracciare la sua sorellina Bea. 3 anni ce non la aveva più vista, era appena più di una bambina allora, e adesso era una donna a tutti gli effetti.

La mattina aveva messo i vestiti che aveva previsto per il pranzo. Pantaloni bianchi dell'uniforme militare di ceremonia, quello che non metteva quasi mai, con una camicia azzura molto chiara. Sulle sue spalle, un mantello di pelliccia di volpe, simile a quello del fratello.

Arrivarono quindi davanti al castello. Una volta presentati all'ingresso, scesero dai cavalli. Saffig lasciò il fratello occuparsi di prendere ciò che avevano portato per il pranzo e desse istruzioni a chi si sarebbe preso cura degli animali.

Furono quindi accompagnati nella sala in cui aspettavano le loro cugine Rosalba e Carlotta.

Saffig entrando si presentò.


Salve a tutti, io sono Saffig, ed ecco mio fratello Dinola. Siamo figli di Agnese, arriviamo dalle provincie francophone dell'Impero.


Dinola

Dino vestito dal suo mantello in pellicia di volpe scese di cavallo e staccò le sue borse piene di viveri: del formaggio per una buona fonduta e del génépi .


Diede qualche spegiazioni per la preparazione della fonduta ad un comesso e seguì Saffig nella sala in cui si presentò dopo di lei



Io sono Dinola e vivo in Savoia




Nerone91

Cesare era arrivato al castello anche se con un pò di ritardo a causa del lungo viaggio era stato alla ricerca del suo amico hinco. Arrivato al castello vide che era tutto adornato dal gran casato Borgia come lui carlotta e rosalba avevano preparato era tutto pronto.Così saluta le due belle signore e si appresta ad entrare per partecipare al pranzo " Ah! dimenticavo, Rosalba, Carlotta guardate cosa ho portato"

Pranzo d'inverno 18020075amandovolodolce

"Spero sia di vostro gradimento. Ora vado a cercare Silvia così mi siedo davanti a lei .Vero kali??" :wink


Grumio

Il cavallo del Monsignor Conte si fermò davanti ad un portone, dietro lo seguiva un carretto trainato da un altro cavallo sebbene più spelacchiato e protetto da due servitori armati.
- Dovremmo essere arrivati - diceva Grumio agli altri quattro dimenticandosi che i cavalli non l'avrebbero capito. Con il guanto dette due colpi sul portone ed attese di essere accolto.
Quando il legno cigolò sui cardini apparve una giovane ragazza in abiti umili, doveva essere una sguattera, la quale chiese chi doveva annunciare e andò subito a chiamare qualche padrone di casa perché potesse accogliere l'ospite.
Il vestito della giovane era in netto contrasto con l'abito di Grumio, lui infatti portava delle vesti comode ma distintive della sua condizione e caratterizzate dai colori araldici della propria contea: il blu ed il bianco. I servitori, vestiti anche loro degli stessi colori ma con abiti più comuni, scesero dal carro ed iniziarono a smontare i sacchi di farro che il Monsignor Conte aveva portato come omaggio per l'ospitalità. Poi lo lasciarono a palazzo e si ritirarono con il carretto per andare a godersi le mondanità dei dintorni.


Quarion

L'Armatura lucidata a specchio riluceva sopra alla veste porpora del prelato, gli intarsi in oro e platino raffiguranti il suo feudo scintillavano passando accanto alle luci...

Il Cardinale con ampi passi raggiunse una vecchia libreria, accanto alla sua scrivania tirando un vecchio libro fece un passo di lato, permettendo così alla libreria di ruotare aprendo un passaggio dopo pochi passi raggiunse la rampa di scale e arrivato a destinazione tirò una leva facendo scorrere il pannello di legno, al di là c'era un lungo salone interno al Palazzo.

Lisciando la veste con pochi rapidi passì entro nel salone, vide che ancora non vi era nessuno lo attendevano con la carrozza così si mise a sedere e estratta la vecchia pipa iniziò a sbuffare voluminose volute di fumo.



Isadora

Poco prima di chiudere l’uscio del suo panificio, controllò che ogni cosa fosse a posto. Diede un’occhiata tutt’intorno all’ampio camino ed alle stufe, ormai spente, passò rapida alla porta sul retro per controllare che fosse chiusa ed, infine, prese la cesta con ciò che aveva preparato per verificare di non aver dimenticato nulla.

Spiccavano dal bordo del cesto un paio di bottiglie di Lambrusco, della varietà della collina, il Grasparossa; al fondo erano stati sistemati, uno sopra l’altro ma separati tra loro da una pezza di lino candido, i borlenghi sottili . In un vasetto basso e dal collo largo, ben chiuso per mantenere l’aroma che da esso sprigionava, aveva trasferito il battuto di lardo, aglio e rosmarino, il condimento perfetto per quelle piade sottili e croccanti, fatte di ingredienti poveri.
Infine, un sacchetto di amaretti, preparati nella mattinata. Ne assaggiò uno, presentando a se stessa l’ennesima scusa del controllo del giusto dosaggio di mandorle dolci e amare.

Dopo qualche minuto si ritrovò a percorrere la strada verso casa, per poter finalmente preparare la sua persona. L’attività non portò via molto tempo, giusto un paio d’ore … passate le quali si fece accompagnare al Palazzo.

La semplice veste era bianca, il mantello pesante era bianco, il grande scialle di lana finemente lavorato da lei stessa col suo inseparabile uncinetto era bianco, i lunghi guanti fascianti, piccole vanità di un tempo che fu, erano bianchi, la tela che copriva il cesto era bianco.

Solo due sfumature rompevano il candore: il biondo dei capelli ed il rosso delle scarpe. Di quest’ultimo non avrebbe mai fatto a meno.

Si presentò così al portone, facendosi strada tra alcuni servi che stavano scaricando sacchi da un carro, attenta a non sfiorare nulla che potesse sporcarla.
Le aprirono, consegnò ad una serva la cesta e ad un’altra il mantello e attese, liberando il capo dal tepore dello scialle, che però mantenne sulle spalle.



Fenice

Provenendo direttamente dalle cucine, dove aveva sorvegliato personalmente il lavoro delle cuoche affinché terminassero la preparazione di una vivanda assai appetitosa e adatta al freddo, il frico con patate e cipolla, e portandone lei stessa un piatto in mano

Pranzo d'inverno 1

senza curarsi del pericolo di rovinare l'abito vescovile e l'acconciatura, Monsignora Fenice entrò indaffarata nel salone e finché non l'ebbe posato sul tavolo di servizio non si accorse di chi fosse già presente.

Per un attimo si chiese se il suo apporto al menu sarebbe stato giudicato sconveniente, poiché si trattava di un piatto abitualmente mangiato dai contadini poveri, ma appunto per questo particolarmente saporito, ma con un'alzata di spalle eliminò il pensiero e si volse sorridendo al Cardinale, salutandolo.



Marialetizia

Anche Marialetizia arrivò al castello dei Borgia,in compagnia di Ivan ,quale occasione per poter conoscere finalmente la famiglia che l'aveva accolta,con amore insieme al caro fratello Ivanhoe.Per l'occasione aveva fatto preparare una zuppa tipica dell'Aquila"La zuppa di farro"

Pranzo d'inverno Zuppadifarro


Rosmary

Carlotta era già nel salone e Rosalba, sorridendo le andò incontro e l'abbracciò.

Sorellina sei bellissima

Ma ebbe appena pronunciato queste parole che arrivò Strazio per introdurre i primi parenti arrivati

Salve a tutti, io sono Saffig, ed ecco mio fratello Dinola. Siamo figli di Agnese, arriviamo dalle provincie francophone dell'Impero. disse la giovane donna, anche accennando al fratello che si era fermato a consegnare qualcosa ad un servo.

Rosalba e Carlotta sorrisero e si presentarono a loro volta:


Che piacere vedervi, sono davvero felice che siate potuti venire. Io sono Rosalba e lei è Carlotta, mia sorella. Spero abbiate fatto un buon viaggio...


Poi, rivolta a Dinola Ma cosa aveto portato? sapete io sono curiosissima!

Nel frattempo Strazio aveva annunciato il giovane Alesander, che le aveva aiutate con i preparativi.
Rosalba salutò anche lui, felice di vederlo. Lui porse loro un dolce dall'apparenza golossissima e aggiunse


Spero sia di vostro gradimento. Ora vado a cercare Silvia così mi siedo davanti a lei .Vero kali??


Dove vai, tu?, rispose Rosalba resta qui con Carlotta, che io vado un attimo di là in cucina

Prese il dolce di Alexander, si accomiatò con un cenno ai cugini arrivati e si avviò in cucina.

Lì apprese che zio Tacuma era arrivato al mattino presto portando delizie spezzine...

*ma come* pensò *arriva e io non ne so nulla?* e andò a cercarlo nelle sue stanze


Adhominem

Monsignora Adhominem affrontò un lungo viaggio per raggiungere il casato Borgia, su invito di madama Rosemary.
Sarebbe stata la sua prima volta a palazzo, anche se già conosceva molti membri del casato. Forse avrebbe rivisto anche suo padre...
Dopo alcuni giorni di viaggio, finalmente arrivò ai cancelli.



Kali

Pian piano i familiari cominciavano ad arrivare, Rosmary faceva da perfetta padrona di casa e quando la Monsignora restò da sola con Alexander si ricordò che doveva occuparsi dei posti a sedere

"Alexander che sbadata, vieni seguimi, raggiungiamo il salone così faremo accomodare tutti"

All'interno del Salone con sua grande sorpresa vi trovò già il Cardinale e sua cugina la Monsignora Fenice.

Carlotta li salutò calorosamente, aveva la tentazione di prendere un pò di frico, ma sotto reputò più saggio attendere tutti.

La mano infilò nella tasca della tonaca ed estrasse una grande chiave, avvicinandosi al Camerlengo si inginocchiò per baciargli l'anello e gli passò la chiave sussurrando:

"Zio, grazie mille, ho preso giusto qualche bottiglia da condividere per la famiglia, spero non vi dispiaccia, e complimenti per la cantina inebria già nell'aprir l'uscio, vi voglio bene"

Dopo aver pronunciato quelle parole strinse la mano del Cardinale e si rialzò per occuparsi degli altri ospiti che via via facevano il loro ingresso



Ivanhoe

Si erano avviati alla volta dell'ormai famoso castello Borgia che stava adagiato appena fuori citta' tra le lussureggianti colline Aquilane,mentre Marialetizia in preda al timore continuava a ripetere con insistenza ..speriamo che piacciano...speriamo che piacciano...Ivan pensi che piaceranno ?...speriamo che piacciano...
Aveva passato ore in cucina e si era impegnata come mai per realizzare quelle specialita';
con l'aiuto di Camilla,la cuoca di casa,aveva messo sottosopra la cucina tirando fuori pentole e tegami e seguendo alla lettera le ricette per realizzare al meglio i suoi manicaretti..
Avevano avuto proprio una bella idea le cugine pensava tra se il cavaliere man mano che la carrozza si avvicinava al castello,era una bella trovata quella di riunire la famiglia tutta,e poi Ivanhoe desiderava da tanto poter riabbracciare la deliziosa zia Selty e lo zio Quarion,ne sentiva la mancanza,e trovava che era buona cosa rivederli dall'ultima volta dall'occasione del compleanno del Cardinale,e poi avrebbe conosciuto i nuovi parenti che avevano fatto crescere di numero la famiglia,insomma era particolarmente contento dell'avvenimento.
Ivan hai portato il vassoio grande?..chiese con aria di rimprovero letizia..si Letizia l'ho portato..e il portavivande colorato?....si Letizia ho preso anche quello...e la guantiera con gli struffoli??....si lety si...sta calma...vedrai che farai un figurone,ma sta calma.
La fanciulla era tesa come corde di violino ci teneva a fare figura e sperava di riuscirci,mentre Ivan con molta piu' nonchalance tipica degli uomini,gia assaporava quella che si profilava essere una grande bella giornata in famiglia.
Pranzo d'inverno Carrozzedepocamolonia92
Quando la carrozza fini' la sua corsa si ritrovarono ai oiedi del maestoso maniero e chiamata la servitu' per portare i tanti contenitori che letizia aveva preparato entrarono all'interno del grande salone a braccetto come due sposi e insieme andarono ad abbracciare la splendida zia Selty,Rosmary e Carlotta,quando letizia chiese dov'era zio Quarion...


Nerone91

"Carlotta ti seguo. Spero mi farai sedere vicino a qualche bella donna del casato, sai a me piacciono molto le donne, mi piace ridere parlare e scherzare con loro."

Intanto anche se non dava a vederlo Alexander era molto emozionato ed agitato per il suo primo pranzo regale in famiglia. Cercherò di esser il più cordiale e sincerò possibile pensò. Sperando anche di fare una bella figura....


Rosmary

Rosalba provò a bussare alla porta delle stanze di zio Tacuma, ma, non udendo risposta, pensò stesse riposando e tornò nel salone ad accogliere gli ospiti.

Accolse il cugino Monsignor Grumio, facendolo accomodare nel salone dove Carlotta lo avrebbe accompagnato al suo posto.

Vide anche arrivare la cugina Monsignora Nevea Isadora e Monsignora Adhominem che non aveva mai avuto l'occasione di incontrare.
Andò loro incontro e dopo le presentazioni, le accompagno lei stessa nel salone, dove trovò con sorpresa zio Raniero.


*Ma come è arrivato?* pensò "la sua carrozza non l'ho vista e nemmeno ho visto lui entrare*

Si diresse verso di lui per salutarlo e si inchinò per baciargli l'anello

Bentrovato zio, sono felice che tu abbia avuto tempo di unirti a noi, nonostante i tuoi numerosi impegni

Quindi si congedò da lui per tornare a salutare i parenti che man mano arrivavano.

Proprio in quel momento arrivavano i cugini Marialetizia e Ivanhoe. Andò loro incontro, abbracciando prima la cugina poi suo fratello
Benarrivati... splendida come al solito, cugina cara, anzi, direi più bella che mai le disse strizzando l'occhio.

A quel punto Letizia chiese di zio Quarion e lei li accompagnò nella sala da pranzo, prendendo sottobraccio Ivanhoe e sussurrandogli all'orecchio
cugino, ma hai le mani sudate... mi sa che sei proprio emozionato sotto quella maschera da nonchalance... rilassati, è solo un pranzo in famiglia...
accompagnò quelle parole con un sorriso malizioso e, prima che lui potesse ribattere si allontanò perchè un cameriere aveva richiamato la sua attenzione, lasciando i due cugini a salutare il camerlengo.



Selty

Un lontano rintocco riecheggiò nella valle. Delle campane? No, forse un campanellino, era troppo lieve.
Scosse la testa perplessa. Doveva essere l'immaginazione, non poteva trattarsi altrimenti.
Tornò ad osservare lo specchio d'acqua di fronte a lei. Limpido, cristallino, incorniciato da quei meravigliosi piccoli fiori celesti... Allungò una mano tentando di afferrarli. Troppo lontani.
Di nuovo quel suono. Non posso essermi sbagliata, questa volta l'ho sentito davvero! Da dove proverrà?
Si guardò intorno ma non vide nulla se non alberi, fiori e alcuni cerbiatti. Abbandonare quel paradiso alla ricerca di un campanellino?
Ma anche n....


SBAM! *sbatte la porta*

Per Giove! Cosa accad...

Selty si alzò di scatto dalla sedia dove si era appisolata leggendo un antico codice ed inciampò nell'orlo della veste, cadendo rovinosamente a terra seguita da...
Uno, due, tre, quattro tomi. Sì, un mucchio di libri. In testa. Proprio non era giornata.


Ma che diavolo...
Era ancora incredula e dolorante, quando udì di nuovo lo scampanellio.
Allora non me lo sono immaginata...anche se tecnicamente stavo sognando quindi in un certo senso sarebbe così..ma poi perchè devo perdermi in questi ragionamenti insensati?!
Risistemata la veste, vide l'invito che Rosmary le aveva lasciato qualche ora prima. Il pranzo di famiglia, ecco il motivo!
La donna si diede una veloce sistemata ai capelli, controllò l'orlo della veste ormai sgualcito e reputandosi abbastanza presentabile uscì dalle sue stanze, ma non prima di aver indossato la collana dorata con il simbolo del toro rosso, ultimo dono di sua madre.

In pochi istanti giunse nel grande e luminoso salone dove si sarebbe tenuto il pranzo. Scorse suo fratello intento a fumare quella sua strana pipa, sua figlia Kali e un'altra figura a lei nota.

Fenice, mia cara!Con un ampio sorriso si avvicinò alla cugina. Che gioia rivederti, sono lieta di ritrovarti in quest'occasione.
Quanto tempo è trascorso, ma dimmi come stai? Hai fatto buon viaggio?



Fenice

Carissima! che piacere vederti... io soffro un po' per i mali di stagione, tu stai bene?

Monsignora Fenice abbracciò la cugina Selty, che non vedeva da parecchio tempo, e Carlotta, che aveva rivolto uno sguardo inequivocabile di apprezzamento al piatto del frico.
Lo "zio Quarion", come tutti chiamavano il Cardinale con un misto di affetto e di rispetto, fumava la pipa e tutti gli si rivolgevano entrando e avvicinandosi per baciare l'anello.



Ara97

Ara era molto imbarazzato, non credeva che i Borgia potessero essere cosi numerosi e conosceva solamente un paio di persone. Entrò poichè la porta era aperta parlando con voce sommessa
è permesso?


Kali

Carlotta andò incontro ai suoi cugini, era così lieta di poterli conoscere.

"Ben tornati a Palazzo come state?"


In tutta la confusione dei vari arrivi però riuscì a trovare un momento per abbracciare la sua adorata madre, poi si allontanò per non disturbare le sue conversazioni.

Ad un tratto la Monsignora udì una voce a lei nota e si voltò di scatto, andò incontro al suo cuginetto e l'abbracciò

"Benvenuto carissimo, dai entra così ti presento gli altri"

Gli sorrise per incoraggiarlo, e prendendolo sotto braccio lo accompagnò verso i tavoli del salone



Kite

Maria Caterina aveva ricevuto il cortese invito della cara Rosmary.. Un'ondata di emozioni e ricordi la investì d'un tratto.
Un pranzo, una riunione di famiglia... Che magnifica occasione era per Maria Caterina: avrebbe potuto riabbracciare cugini e zii che da tempo non vedeva e presentarsi a chi non aveva mai incontrato, a causa del lungo ritiro presso il convento di Pistoia che aveva concluso da poco.

Si trovava in viaggio in quel momento, in terre Modenesi, e pregò in cuor suo che la fedele tata Agnes avesse portato nei suoi bauli abiti adatti all'occasione.

"Agnes! Mia dolce tata, te ne prego, cerca quel meraviglioso abito verde che mi regalò mio padre anni or sono..è abbastanza pesante per affrontare il freddo di questi giorni. L'hai portato vero?
Non posso certo presentarmi a Palazzo vestita così! "

e rise pensando a una possibile entrata in famiglia con gli abiti impolverati dalle corse a cavallo.
"bel modo sarebbe di tornare in società" pensò fra sè e sè..


Agnes fece un cenno di assenso e corse a rovistare tra i bauli di Caterina che intanto, borbottava


"Bisognerà lucidare la carrozza...e il caso che chiami il cocchiere e mi faccia aiutare..Agnes poi..vai al mercato...dobbiamo prepare una bella schiacchiata fiorentina! è proprio il periodo giusto..e Agnes!
Non dimenticare di far caricare la mia arpa...lo sai che da quando ho iniziato a suonare in convento non riesco a separarmene..magari potrò suonare qualcosa..ma ci starà tutto quanto dentro la carozza?
Maria Caterina rise

Agnes sospirò e alzò gli occhi al cielo...sarebbe stata una lunga giornata...

Finalmente,verso pomeriggio, Maria Caterina sedeva nella carozza in compagnia di Agnes. Avevano preparato insieme una bella torta, decorandola con il simbolo di Firenze.

Stava sbirciardondo fuori..quando l'immensità di palazzo Borgia le si aprì dinanzi agli occhi.

Scese, il passo si fece tremolante..quanti ricordi della sua infanzia affioravano piano piano.
Agnes la seguiva con il vassoio.

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Maria Caterina stava ora dinnanzi all'ingresso, il cocchiere reggeva l'arpa poco lontano e lei cercava con lo sguardo qualcuno di conosciuto...Chissà dov'era la cugina Rosmary, o Lunetta o la Zia Selty..E tutti gli altri? Non vedeva l'ora di presentarsi..



Selty

Carissima! che piacere vederti... io soffro un po' per i mali di stagione, tu stai bene?

Eppure io ti vedo in gran forma mia cara, te lo assicuro!

Selty ricambiò con affetto l'abbraccio della cugina.

Io sto bene nonostante un piccolo incidente di pochi minuti fa, ho solo un leggero capogiro...

Ancora leggermente intontita, si accostò al tavolo.
Le immagini ruotavano... Ma ben presto riuscì a focalizzare la stanza e le figure che a mano a mano la stavano riempiendo. Un sorso di acqua fresca la ristabilì completamente.
Ricambiò l'abbraccio di sua figlia Carlotta e dopo aver sorriso nuovamente alla cugina decise di avviarsi all'entrata del salone per salutare i nuovi venuti.



Rosmary

Rosalba era stata chiamata a risolvere un piccolo incidente accaduto nelle cucine che aveva rischiato di mandare a fuoco tutto il ben di Dio che i parenti arrivati avevano graziosamente portato: un cuoco pasticcione aveva rischiato di mandare a fuoco un paiolo con la fonduta di Dinola... ma per fortuna Ros era arrivata in tempo e la fonduta era salva.

Tornò nel salone d'ingresso dove nel frattempo era tornata Kali che stava accogliendo il giovane Ara.

Il volto le si illuminò quando vide la sua dolce mamma e andò ad abbracciarla
Sei bellissima mammina, ti voglio bene.

Il rumore di una carrozza che proveniva dall'esterno attirò la sua attenzione e, affacciatasi alla finestra vide scendere da essa la cugina Maria Caterina... un'ondata emozioni la colse... *Kite... che bello, pure lei è riuscita ad arrivare come mi aveva promesso...* quanti ricordi della sua adolescenza a Volterra aveva condiviso con lei...

Mamma c'è Maria Caterina disse entusiasta alla madre, mentre, aperto il grande portone, le correva incontro...

Cuginaaaaa, che piacere rivederti dopo così tanto tempooooo... Mamma mia sei sempre più bella... dai vieni dentro che qui si gela... quante cose abbiamo da raccontarci

Letteralmente l'aveva investita e ora la trascinava nel palazzo.


Dinola

Dinola fu molto felice di descrivere le pietanze che avevano portato : formaggi della Savoia e della Franca-Contea per la fonduta, cioè Comté, Emmenthal e Beaufort.Poi tirò fuori le bottiglie di Génépi :
" È alcool fatto con la pianta del Genepi, che si trova in mantagna. Per trovarla serve essere bravo ad arrampicarsi."

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Stevebrown

Stefano stava leggendo bello spaparanzato nella sua comoda poltrona, accortosi dell'ora tarda...

Presto Joachim!...uno dei miei abiti più belli, temo che anche solo pochi minuti di ritardo,
basteranno a far cadere le mie orecchie, nelle mani di nonna Selty.


Fattosi sellare un cavallo, si diresse al galoppo fino ha pochi passi dal sontuoso palazzo Borgia,
ravversandosi con una mano i capelli, mise al passo il favoloso stallone...assunse un'aria dignitosa
e con nonchalance attraversò l'enorme cancello...



Maagel

La carrozza avanzava piano lungo la strada innevata che conducevano al Palazzo in cui si sarebbe tenuto il pranzo.
Marika era seduta accanto a suo figlio Alessandro

M: "Finalmente avremmo modo di conoscere meglio tutta la famiglia"
A: "Si, hai ragione mamma. Ma, manca ancora molto? Sembra che ci voglia una vita ad arrivare!"

Marika si affacciò dalla carrozza e vide la grande inferriata con al centro delle due ante del cancello lo stemma di famiglia

M: "No tesoro, siamo quasi arrivati... dobbiamo solo attraversare il viale" disse sorridendo al figlio

Alessandro sorride di rimando alla madre, mentre attendeva che la carrozza arrivasse al portone d'ingresso.

Ecco che la carrozza si fermò dinanzi ad un grandissimo portone intarsiato in legno di faggio. Alessandro scese svelto e aiutò sua madre a scendere dal cocchio. L'abito blu di Marika contrastava con la candida neve che ricopriva il viale e ogni cosa.
La donna prese il braccio del figlio e arrivò al portone, si presentò all'usciere e attese nell'atrio di essere ricevuta dalla famiglia.
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MessaggioTitolo: Re: Pranzo d'inverno   Pranzo d'inverno Icon_minitimeSab Feb 18, 2012 9:02 pm

Nicolino

El viaje le había resultado ameno, entre los suaves cojines de plumas, telas y brocados del carruaje. Había sido un viaje largo, pero se la había pasado durmiendo, algo extraño en él. Se hallaba sosegado, extremedamente sereno, y feliz ante la perspectiva de reunirse con su familia de la península itálica. Aunque prefería ir a caballo, el carruaje, en compañía de su esposa, no le resultaba un mal medio de transporte.

Y las distancias eran demasiado largas como para recorrerlas a lomos del animal. Gran parte del viaje había sido en barco. Pero finalmente allí se hallaron, frente al magnífico palacio de su Casa, el Casato Borgia. Esbozó una sonrisa, y llamó a la puerta, golpeando con la aldaba. Seguro estaría el salón principal lleno de primos que jamás había visto y deseaba conocer, y dentro habría algún vino especiado que le reconfortara tras el largo viaje, así como algún delicioso manjar esperándoles.

Solo deseó no haber llegado demasiado tarde, aunque era costumbre de la rama hispánica de la familia el no ser demasiado puntuales.


________________

The trip had been pleasant, between the smooth cushions of pens, fabrics and brocades of the carriage. It had been a long trip, but he slept a lot, something strange in him. He was calmed, extremedamente serene, and happy before the perspective for meeting with his family of the italic peninsula. Although he would preferred to go by horse, the carriage, in company of his wife, was not bad means of transport to him.

The distances were too long to cross them on the back of the animal. And great part of the trip had been in boat. But finally they were there, in front of the magnificent palace of his House, the Casato Borgia. He outlined a smile, and he called to the door, striking with the door knocker. Surely the main hall would be full of cousins he had never seen and he wished to meet, and inside the palace there would be some spiced wine to comfort him after that long trip, as well as some delicious food waiting for him.

He only wished not to have arrived too late. The hispanic Borgias weren't too punctual.


Out of GdR: Sorry, but my italian isn't very good (I have to learn a lot), so I prefered english ^^


Merthin

Era da molto tempo che non tornavo a Palazzo Borgia; sono passati mesi dall'ultimo ricevimento organizzato dalla mia famiglia a cui ho partecipato. Finalmente, questo pranzo poteva essere l'occasione per respirare nuovamente quell'aria familiare del palazzo, e rincontrare vecchi parenti e di conoscerne di nuovi.
Arriva a Palazzo, con carrozza e abito delle buone occasioni: questa si che era una grande occasione
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Ovviamente non potevo arrivare a mani vuote, così portai uno dei vanti della mia terra: delle casse di vino d'eccellenza di Gaeta, per la felicità della cantina di Zio Quarion!!
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Mentre i miei domestici scaricavano il carico, andai in cerca di Madama Rosmary, o di altri parenti



Selty

La Capofamiglia oltrepassò le figlie lasciandole conversare con i parenti e si avvicinò ai nuovi venuti che ancora attendevano di essere invitati ad entrare.

Abbracciò il nipote Stefano proveniente da Guastalla, la nipote Maagel e il giovane Merthin.

La felicità nel rivedere parenti a cui teneva e che non aveva occasione di incontrare a causa della distanza era tale che quasi perse le parole.

Sorridendo li accompagnò personalmente nel salone allestito per il pranzo e si intrattenne con loro, ponendo domande e congratulandosi per le liete novità che le venivano rivelate.


Le casse di Merthin attirarono subito la sua attenzione.

Mio caro nipote! Noto con piacere che ci hai portato qualcosa di veramente interessante... La mia cantina è stata misteriosamente "ripulita"
- nel mentre fulminò con uno sguardo il fratello - quindi davvero apprezzo molto!
Ma vieni, sicuramente vorrai conoscere le mie figlie, hanno organizzato loro questo pranzo e ne sono oltremodo orgogliosa. Come sempre, del resto!

Ridendo, accompagnò il nipote al tavolo dove già alcuni parenti si erano accomodati.


Un servo

Un uomo avvolto da un mantello scese dalla carrozza ed entrò a palazzo Borgia cercando di passare dietro ai servi , tirò la giacca dell'ultimo servo e gli diede un biglietto.

Portatelo dalla padrona di casa mi raccomando ...shhhhhhh

mise il dito sulle labbra per imporgli il silenzio


non gli dite chi ve lo ha dato oppure stanotte verrò a cercarvi .

aggiunse con aria minacciosa mentre vedeva il servo entrare nella grande sala ed avvicinarsi a Selty, si nascose immediatamente per evitare di essere visto ed uscì fuori dal palazzo.
[rp]
Sono arrivato,o forse no??
in ogni caso ci sono dei regali in carrozza da ritirare.....magari mandare qualcuno a prenderli sarebbe un idea giusta!

Ma se vuoi sapere chi sono allora......dovrai venire tu ....credo![/rp]


Selty

Uno strano biglietto. Nessuna firma, calligrafia quasi illeggibile.
Il servo doveva avere le mani davvero sudate mentre lo stringeva.

Perplessa ma soprattutto incuriosita, la Capofamiglia uscì dal salone fino ad arrivare nei giardini.

Con passo svelto raggiunse i cancelli dove sostavano già diverse carrozze.

Era buio e la brina ricopriva il prato. Selty si strinse nelle spalle, maledicendosi per aver dimenticato lo scialle poggiato su una sedia.

Rilesse il biglietto e si guardò intorno, cercando una figura nota.


Sussurrò rabbrividendo: Dici di esser qui... Ma dove?


Un servo

Nella carrozza un cesto in vimini con bellissimi disegni creati a mano era stracolma di dolci .



Pranzo d'inverno Pardula

e l'ennesimo biglietto


[rp] Guarda guarda cosa ti ho portato,
sono sicuro ne vorrai altri quindi.....perchè non cerchi dove andavi sempre quando volevi giocare a nascondino coi tuoi nipoti?

forse mi troverai li!....Rischia![/rp]


Selty

Dove andavo quando volevo giocare a nascondino con i miei nipoti?!

Sempre più perplessa, Selty si lasciò alle spalle le carrozze, addentrandosi nei giardini all'inglese del Palazzo.

Fortunatamente incontrò Strazio e lo pregò di portare il cesto colmo di dolci all'interno:
non sia mai che si inumidiscano!

Rigirando nervosamente il pezzo di carta tra le mani, la donna continuò a camminare sempre più infreddolita.

Prima o poi qualcuno si accorgerà della mia assenza!


Un servo

La porta aperta del capanno lasciava intravedere una luce , e all'interno sopra un tavolaccio erano posati altri cesti di dolci
Pranzo d'inverno 1844

e accanto su una sedia un bellissimo scialle in seta con ricami in filo d'0ro,
Pranzo d'inverno Scialle1
opera di mani esperte e laboriose , e sopra lo scialle l'ennesimo biglietto:


[rp] Se sei arrivata fin qui allora sono riuscito da incuriosirti ...la tua curiosità è stata stuzzicata .........................................................................................Ricorda!

e scommetto anche anche che stai pensando il mio nome........................................................... ............................................................... .....................Indovina!

questo pensiero è solo per te per ricordarti che per me sei e sarai sempre la mia zia ma la mia zia più................................................. ...........................Bella!

e ora sicuramente ti starai chiedendo cè qualcosa in questa lettera che mi farà capire chi è il pazzo di un nipote che mi fa questo..................................Esatto!

ora rileggerai da capo e sono convinto che capirai tutto e urlerai ...................................................................................................................................Sicuro!

e saprai anche dove trovarmi a questo punto , dove mi trovavi ogni volta che mi nascondevo quando mi sentivo solo e cercavo il mio papà e tu venivi a consolarmi con un bel bicchiere di latte e miele caldo.
Indossa lo scialle che ho portato per te mi manchi zia...e ti voglio bene!

ps.. voglio bene anche a zio qua e zio tac...ma tu sei la mia zietta! [/rp]


Selty

Entrata nel capanno, Selty trovò un delizioso scialle ricamato e un ulteriore biglietto.
Rise di gusto nel decifrare il messaggio:
quante ne inventa mio nipote!

Indossò lo scialle sperando di riuscire a scaldarsi un poco e uscì di fretta portando con sè uno degli invitanti dolcetti.

Rientrò a Palazzo e ben presto tornò nel salone dove erano riuniti tutti gli invitati.

Accolse con un caloroso abbraccio il cugino Nicolino, arrivato direttamente dalla Spagna e lo invitò ad accomodarsi.

Salutando e sorridendo a tutti i parenti che incontrava lungo il suo percorso, si avvicinò sempre più al caminetto dove il fuoco scoppiettava allegramente. Lì erano riuniti i suoi famigliari più stretti.

Nell'angolo vicino al camino, dove la luce non riusciva ad arrivare, c'era una vecchia sedia a dondolo. I ricordi affollarono la mente della donna, vivide immagini del giovane nipote sempre sorridente ma spesso bisognoso d'affetto.
Quello era il luogo dove era solita consolarlo, stringendolo a sè, trascorrendo ore ad ascoltarlo. E sì, con l'immancabile bicchiere di latte e miele che il nipotino adorava.

Ancora sorridendo tra sè, Selty rimase in piedi, accanto al camino.


Ah, non creda che lo seguirò per tutto il Palazzo! Disse ridendo.

Ricorda...Indovina...Bella...Esatto...Sicuro...

Dov'è il mio caro nipote Ribes?


Ribes

Pierre rise,si era nascosto dietro alla sedia a dondolo mentre gli altri parenti continuavano a chiaccherare , fece capolino con la testa come quando era bambino e disse:

Zietta mi hai scopertoooooooooooooo !!

poi fingendosi stupito chiese:

ma come hai fatto?? mi ero nascosto così bene.

e corse ad abbracciarla e a salutare tutti i presenti.

finalmente siamo tutti riuniti è una bellissima idea questa.
Così potremo conoscerci meglio , chissa quanta gente non conosco , sono sempre stato preso dai viaggi e da mille pensieri.
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